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La nostra storia

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-La Facoltà di Medicina Veterinaria fu fondata nel 1791 col nome di Scuola veterinaria, dedicata prevalentemente alla docenza della mascalcia; dallo studio delle malattie dei soli equini si passò poi ai bovini e agli ovini.

Nel 1805 la Scuola fu completamente riformata per volere di Napoleone, il corso degli studi portato a tre anni, con quattro professori. Sotto il governo austriaco, poi, la Scuola fu riordinata secondo il modello viennese, licenziando diverse categorie professionali: i maniscalchi, gli ippiatri, i veterinari comunali, gli zooiatri. Il numero delle discipline insegnate aumentò via via. Solo nel 1858 fu fissato un unico diploma in Veterinaria, con un triennio di studi.

Dopo il 1860 la scuola passò sotto il Ministero della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia, e il titolo rilasciato fu quello di "Dottore in Zooiatria". Solo nel 1927 la Scuola si trasferì nell'attuale sede, che allora poteva considerarsi in aperta campagna, per necessità di vicinanza con il bacino agricolo. Nel 1932 la Scuola si trasformò in Facoltà, inglobata nell'Università degli Studi di Milano.

-Nello stendardo compaiono la raffigurazione di Chirone, il cui nome significa “abile con le mani”, e la scritta latina “vitae lampada tradunt”. Metà uomo e metà cavallo, Chirone, pur essendo un centauro, anzi il più famoso dei centauri, è ben diverso dai comuni satiri o dagli altri centauri, tutti figli mortali dell’amore sacrilego tra Issione, re dei Lapiti, e Nefele (“nuvola” o dea Era), incolti e brutali, dal carattere iracondo e facili all’ubriacatura, relegati nella Divina Commedia per contrappasso nell’inferno nel settimo cerchio dei violenti contro il prossimo. Chirone invece, considerato il più saggio e sapiente dei centauri da Omero nell’Iliade, è tale ed immortale perché frutto dell’unione fedifraga tra la ninfa Filira, figlia del dio Oceano e del dio titano Crono che, colto sul fatto dalla moglie Rea, per fuggire si trasformò in uno stallone. Benevolo verso l’umanità mortale, considerato da Dante un saggio, con la sua duplice natura Chirone rappresenta il naturale intermedio tra umanità e divinità, tra istinto animale e razionalità umana, tra emotività e controllo cognitivo.
 

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Saverio Paltrinieri

DIPARTIMENTO DI MEDICINA VETERINARIA

 

 

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